Questo luogo lo reputo fra i più affascinanti che ho visitato fin’ora e quando qualcuno mi chiede cosa visitare lo mando qui, a colpo sicuro. Fin dall’arrivo sul sito si respira la storia industriale della mia terra, l’alta ciminiera in mattoni, visibile pure dall’autostrada adiacente, svetta indomita nel paesaggio facendo da segnaposto naturale. Dopo aver parcheggiato nei pressi del complesso entriamo senza alcuna difficoltà nella fabbrica. Devo ammettere che la vastità degli spazi è soffocante…chissà quali macchinari e quante merci erano stoccate qui…..
Un nido di colonne ci fa capire che la vera lavorazione con macchinari doveva avvenire al piano superiore. La zona che mi affascina ed adoro di più è quella che contiene i vecchi bollitori per la canapa e gli stracci; enormi palle arrugginite azionate da ingranaggi altrettanto grandi…mi immagino poche persone che lavoravano qui dentro, tra gas venefici e un inverno che non poteva mai entrare per il caldo sempre presente.
Continuando la perlustrazione, incontriamo varie scalinate che ci portano al piano superiore ove possiamo trovare i resti del laboratorio chimico per le analisi del prodotto finito (credo) e quel che resta degli uffici. Innumerevoli corridoi si diramano in ogni dove per riportarci comunque al punto di partenza. E’ tutto collegato come in un semplice labirinto. Era proprio funzionale. I graffiti, di notevole fattura, sparsi un po’ ovunque ci tengono compagnia….non voglio rubare altro tempo…il silenzio….il tempo…
La cartiera del M.
Il conte Antonio M. acquista la cartiera del M. , appartenuta in passato anche a Giuseppe M., padre di Guglielmo. Dal 1873 l’opificio produce carta dai residui della canapa e dagli stracci. Il nuovo proprietario, sulla base di un progetto dell’ingegnere Alfredo E., riedifica dalle fondamenta lo stabilimento con macchinari moderni e aumenta notevolmente la produzione, anche dal punto di vista qualitativo. Alla fine del secolo un nuovo proprietario, Cesare R., lo destina alla fabbricazione di carta velina per sigarette. Nel 1919 la cartiera verrà unita assieme a un’altra , nella società Cartiere del M. e di B. Il principale artefice del grande sviluppo della società sarà Ettore M.: le carte per sigarette saranno tra le più ricercate in Europa tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta. Lo storico stabilimento del M chiuderà nel 2008, dopo 135 anni di attività.